Si ritiene che le emicranie colpiscano una persona su 10 in tutto il mondo. Questi intensi mal di testa comportano dolore pulsante; inoltre molte persone avvertono nausea, vomito e sensibilità alla luce e al suono. Scopri di più sui sintomi, sulle fasi dell’emicrania e sulle modalità di trattamento.

Neuraxpharm fornisce alternative farmacologiche per l’emicrania: una volta che il medico ha determinato le esigenze specifiche del paziente, può prescrivere il prodotto che meglio si adatta alle sue esigenze e condizioni.

Cos'è l'emicrania?

L’emicrania è un intenso mal di testa con dolore pulsante che di solito colpisce un lato della testa. Spesso è accompagnata da nausea, vomito ed estrema sensibilità alla luce e al suono. Le emicranie durano generalmente per almeno quattro ore e possono continuare per diversi giorni: in molti casi influenzano la capacità di svolgere le attività quotidiane.

Quali sono i principali tipi di emicrania?

Le emicranie sono generalmente suddivise in due categorie: emicrania con aura ed emicrania senza aura.

“Aura” è il termine che descrive i sintomi che possono insorgere prima di un attacco di emicrania, con una durata massima pari ad un’ora. Questi sintomi fungono da segnali di allarme per indicare il prossimo verificarsi di un’emicrania. Le aure spesso comportano sintomi che interessano la vista, ad esempio flash lampeggianti, linee sfocate o macchie scure. Alcune persone sperimentano anche formicolio alle braccia e alle gambe e variazioni nell’odorato, nel gusto, nel tatto o nel linguaggio.

Quante persone soffrono di emicrania?

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), si stima che(1) da metà a tre quarti degli adulti di età compresa tra i 18 e i 65 anni abbia avuto un mal di testa nell’ultimo anno. Di questi, più del 30% ha sofferto di emicrania.

Una revisione del 2017 sul Journal of the Neurological Sciences ha scoperto che l’emicrania colpisce una persona su 10 e che essa è in aumento a livello mondiale(2). In Europa, gli studi dimostrano che l’emicrania si verifica nel 15% degli adulti(3).

Sintomi

Il sintomo principale dell’emicrania è un intenso mal di testa. Questo di solito comporta un dolore pulsante su un lato della testa, ma alcune persone lo avvertono da entrambi i lati, e persino sul viso e sul collo.

Quali sono i sintomi dell'emicrania?

I sintomi più comuni dell’emicrania sono:

  • Un mal di testa che tende ad iniziare come un dolore sordo per poi svilupparsi in pulsante, spesso su un lato della testa
  • Dolore che peggiora con il movimento e impedisce spesso le attività quotidiane
  • Nausea
  • Vomito
  • Sensibilità alla luce e al suono

Altri sintomi possono includere:

  • Sensazione di svenimento
  • Sensazione di eccessivo calore o brividi
  • Sudorazione o sensazione di sudore

Quali sono le fasi dell'emicrania?

L’esperienza di emicrania è diversa per ciascun individuo. Per molte persone, l’emicrania si sviluppa in quattro fasi: prodromo, aura, attacco e postdromo. Non tutti i soggetti sperimentano ogni fase.

1. Prodromo

La fase prodromica può verificarsi uno o due giorni prima della comparsa dell’emicrania. Durante questa fase, è comune notare segnali sottili che indicano l’arrivo dell’emicrania. Questi includono:

  • Aumento della sensibilità alla luce, ai suoni o agli odori
  • Stanchezza e sbadigli
  • Voglie di certi cibi, alterazione dell’appetito o aumento della sete
  • Cambiamenti di umore
  • Gonfiore, stitichezza o diarrea
  • Rigidità del collo

2. Aura

Le emicranie possono anche essere accompagnate da un’aura. ‘Aura’ è il termine che descrive i sintomi che appaiono prima di un’emicrania: essi agiscono come segnali di avvertimento. Non tutti i soggetti che soffrono di emicrania sperimentano le aure. Per i soggetti interessati, esse possono durare fino a un’ora e includere uno o più dei seguenti sintomi:

  • Visione di lampi, macchie scure o oggetti deformati
  • Allucinazioni (visione di cose inesistenti)
  • Oscuramento di metà del campo visivo o perdita della vista per un breve periodo
  • Sensazione di formicolio o intorpidimento su un lato del corpo
  • Fischi alle orecchie
  • Alterazioni del linguaggio, dell’odorato, del gusto o del tatto

3. Attacco di emicrania

Un’emicrania di solito dura per almeno quattro ore e può proseguire per diversi giorni se non trattata. La regolarità e la gravità variano da persona a persona.

4. Postdromo

Dopo avere avuto un’emicrania è comune sentirsi stanchi, disidratati e privi di energia fino ad un massimo di un giorno; il dolore può anche ripresentarsi per un breve periodo, facendo movimenti improvvisi. Questo periodo è detto fase “postdromica”.

Cause, fattori di rischio e aspettativa di vita

Sebbene le emicranie di per sé non siano letali, possono avere un grande impatto sulla salute generale e influenzare notevolmente la vita quotidiana.

Le ricerche della Harvard Medical School(4) mostrano che le persone che sperimentano frequenti emicranie hanno maggiori probabilità di avere altri problemi di salute, come l’ansia, la depressione, l’insonnia e la sindrome dell’intestino irritabile. Altre ricerche suggeriscono che le emicranie sono associate ad un aumentato rischio di infarto(5) e ictus(6).

Cosa provoca l'emicrania?

I medici sono ancora incerti sulle cause esatte dell’emicrania, ma pensano che possa essere correlata ad alterazioni temporanee nelle sostanze chimiche, nei nervi e nei vasi sanguigni nel cervello. Alcune persone scoprono che le emicranie dipendono da determinati fattori come il ciclo mestruale, la dieta, la stanchezza o lo stress.

Le emicranie sono ereditarie?

Circa la metà delle persone che soffrono di emicrania ha un parente stretto che ne soffre, suggerendo la probabile esistenza di un legame genetico.

Gli scienziati sono a conoscenza del fatto che le emicranie sono trasmissibili all'interno della famiglia, ma non sono esattamente sicuri della modalità. Sono in corso ricerche sulla causa per cui alcune famiglie siano soggette ad emicrania e sulla modalità in cui la genetica possa influenzare le esperienze di emicrania dei pazienti(7).

Chi soffre di emicrania?

Le emicranie tendono a colpire in maggior misura le donne rispetto agli uomini. Una valutazione internazionale delle emicranie pubblicata nel 2017 ha rilevato che esse colpiscono il 13,8% delle donne, rispetto al 6,9% degli uomini. La stessa ha indicato che gli studenti sono un gruppo ad alto rischio, con una percentuale interessata pari al 12,4%. Essa ha inoltre rivelato che il luogo in cui vivono le persone affette può giocare un ruolo significativo, con oltre l’11% dei residenti in città che soffrono di emicrania rispetto all’8,4% dei residenti in aree rurali.

Le emicranie possono manifestarsi a qualsiasi età. Tuttavia, sembrano essere più problematiche nella mezza età e risolversi poi nelle fasi successive della vita. Anche i bambini possono esserne soggetti: il 10% della fascia di età dai 5 ai 15 anni soffre di emicrania e i sintomi comuni di questo gruppo includono attacchi episodici di mal di testa da moderato a molto grave, accompagnati da nausea e sensibilità alla luce e ai suoni(8).

Per quanto tempo si può vivere con l'emicrania?

Le emicranie possono avere un forte impatto sulla vita quotidiana, in particolare sulle persone che soffrono di attacchi regolari e di lunga durata.

Un rapporto del 2019 sul Journal of Head and Face Pain(9) ha esaminato gli effetti dell’emicrania su relazioni, carriere e finanze e ha scoperto che tale condizione può influenzare negativamente molti aspetti importanti della vita. Questi includono i rapporti coniugali, genitoriali, familiari e di coppia, i successi della carriera, i risultati finanziari e la stabilità e la salute in generale. Nel rapporto, oltre il 32% degli intervistati ha dichiarato di essere preoccupato per la propria sicurezza finanziaria‐ a lungo termine a causa dell’emicrania.

Diagnosi

Può richiedere tempo diagnosticare le emicranie, perché esse sono spesso imprevedibili e il processo può includere diversi test. Può essere utile tenere un diario sull’emicrania per aiutare i medici a ottenere un quadro migliore di ciò che sta accadendo.

Come sono diagnosticate le emicranie?

In primo luogo, il medico esaminerà la vista, i riflessi e la coordinazione e farà domande sui sintomi. Tenere un diario dell’emicrania può aiutarlo ad individuare qualsiasi schema ed è spesso uno strumento utile per fare una diagnosi definitiva.

Come tenere un diario sull'emicrania

È facile tenere un diario sull’emicrania: è sufficiente redigere una tabella o stamparne una da una fonte online e annotare una qualsiasi delle seguenti informazioni ogni volta che si verifica un’emicrania:

  • Il momento della comparsa
  • La durata dell’attacco
  • Il tipo di dolore sperimentato
  • La presenza di eventuali altri sintomi, come la nausea
  • L’assunzione di farmaci o trattamenti quel giorno
  • L’assunzione di vitamine o integratori
  • I cibi e le bevande consumati quel giorno (vedi anche ‘Dieta’)
  • Altri fattori che possono essere rilevanti, come il tempo atmosferico, la fase del ciclo mestruale, i fattori di stress e le attività sociali o lavorative

Test per diagnosticare l'emicrania

Non esistono test specifici per identificare le emicranie, ma talvolta il medico vorrà eseguire dei test per escludere altre condizioni con sintomi simili. Questi possono includere: esami del sangue, una risonanza magnetica (MRI), che fornisce immagini dettagliate derivanti da campi magnetici e onde radio, e un elettroencefalogramma (EEG), che rileva l’attività elettrica nel cervello utilizzando piccoli elettrodi attaccati al cuoio capelluto.

Trattamento e farmaci

Mentre non esiste una cura per le emicranie, sono a disposizione diverse opzioni di trattamento che possono contribuire a ridurne l’impatto o la comparsa.

Come è trattata l'emicrania?

Il modo principale per curare l’emicrania è rappresentato dai farmaci. Tuttavia, è disponibile una serie di ulteriori terapie e interventi che possono essere utili; anche alcuni cambiamenti allo stile di vita sono spesso efficaci.

Farmaci

I farmaci per l'emicrania rientrano in due categorie:

  • Farmaci di profilassi: Questo è noto anche come trattamento preventivo e comprende betabloccanti, anticonvulsivanti, antidepressivi triciclici e, più recentemente, farmaci mirati del peptide correlato al gene della calcitonina (CGRP)(10). È principalmente usato per i pazienti che soffrono di almeno tre emicranie o otto giorni di mal di testa al mese,(11) ma sono necessari diversi mesi prima che funzioni correttamente.
  • Farmaci per il trattamento acuto: Sono farmaci assunti al momento dell'attacco per interrompere o ridurre notevolmente il dolore. Includono i FANS e(12) i triptani, nonché gli antidolorifici da banco e altri farmaci soggetti a prescrizione.

Un altro possibile rimedio per l'emicrania è dato dai farmaci antinausea (antiemetici). Alcuni pazienti li trovano di sollievo per le emicranie, anche quando non avvertono la sensazione di disagio (nausea o vomito) come effetto collaterale.

Si ricorda che tutti i farmaci possono avere effetti collaterali. Consultare sempre il medico prima di iniziare qualsiasi nuovo farmaco.

Terapia e intervento

Gli studi hanno dimostrato che l'agopuntura è utile per ridurre gli effetti dell'emicrania in alcuni pazienti. In uno studio,(13) i pazienti a cui sono stati somministrati 12 trattamenti di agopuntura nel corso di tre mesi hanno sperimentato una riduzione pari al 34% dei giorni di cefalea rispetto a quanto registrato all'inizio dello studio.

Anche la terapia della luce verde apporta benefici per alleviare le emicranie(14). Essa consiste nel trascorrere del tempo in una specifica e stretta striscia di luce verde emessa da una speciale lampada che filtra tutte le altre luci. È importante utilizzare correttamente questa terapia, in quanto le luci di diverso colore, tra cui il bianco, il blu, l'ambra e il rosso, possono peggiorare l'emicrania.

Anche le tecniche di rilassamento si sono dimostrate efficaci per ridurre i livelli di stress. I metodi da utilizzare dipenderanno da ciò che è meglio indicato per ogni paziente, ma la meditazione, lo yoga e la "mindfulness" possono tutti risultare benefici. I trattamenti alternativi che agiscono sul corpo, come il massaggio, la digitopressione, l'agopuntura e la terapia cranio-sacrale, possono contribuire ad alleviare lo stress. Consultare sempre il medico prima di provare qualsiasi trattamento complementare o alternativo.

Dieta

Modificare la dieta può essere utile come parte di un approccio più ampio ai cambiamenti dello stile di vita, al fine di alleviare l'emicrania. In generale, è consigliabile attenersi ad una dieta sana ed equilibrata e mangiare ad orari regolari.

Anche in questo caso, tenere un diario sul mal di testa aiuterà il paziente a identificare eventuali alimenti che possono influenzare l'emicrania. Questo dovrebbe includere dettagli in merito a:

  • I cibi e le bevande assunti
  • L'orario di assunzione
  • L'attività e il luogo al momento dell'assunzione di tali cibi e bevande (ad esempio, mentre si guarda la TV, si è seduti al tavolo da pranzo, si lavora alla scrivania)

Tenere un diario può aiutare ad identificare quali fattori dietetici possano innescare l'emicrania. Ad esempio, pasti ritardati o irregolari, digiuni, diete estreme e pasti mancanti possono causare un calo dei livelli di glucosio nel sangue, che potrebbe essere un fattore scatenante dell'emicrania. Anche caffeina, alcool, cibi ricchi di zuccheri e formaggio possono giocare un ruolo importante.

Si consiglia di considerare l'aggiunta di alcuni integratori alla dieta, tra cui vitamine, minerali e preparazioni a base di erbe. Ad esempio, il magnesio può contribuire al normale funzionamento del sistema nervoso e al metabolismo energetico, mentre alcuni vegetali possono aiutare a ridurre gli stati di tensione localizzati in un'area o promuovere il rilassamento(15).

Attività fisica

Alcuni pazienti trovano che l'attività fisica possa innescare l'emicrania(16), mentre altri sostengono sia benefica. Il vantaggio principale di una regolare attività fisica è quello di ridurre lo stress, che è un fattore scatenante comune per l'emicrania. Si ritiene che l'obesità sia correlata alle emicranie: perciò è anche utile esercitarsi regolarmente per mantenere un peso corporeo sano.

Prevenzione

La ricerca mostra che una migliore consapevolezza, un trattamento precoce e uno stile di vita sano possono essere significativi nella prevenzione dell’emicrania, quindi è consigliabile consultare il medico non appena compaiono i sintomi.

Molti pazienti che soffrono di emicranie scoprono che, attraverso una migliore comprensione dei fattori scatenanti, possono adottare misure preventive per ridurne la frequenza. Uno dei modi migliori per ottenere tale obiettivo è tenere un diario dell’emicrania che può essere di aiuto nel dimostrare se un determinato cibo, lo stress o la mancanza di sonno costituisce il motivo scatenante dell’attacco.

Alcuni farmaci sono utili a prevenire l’emicrania in alcuni pazienti, ma non sono sempre adatti in caso di eventuali altri problemi di salute. Perciò devono essere prescritti solo dal medico.

Studi scientifici

La ricerca sui farmaci per l’emicrania ha fatto notevoli passi avanti negli ultimi cinque anni: esistono studi clinici di nuove classi di farmaci per il trattamento dell’emicrania acuta e di terapie non farmacologiche, come la stimolazione magnetica e la stimolazione non invasiva del nervo vago (nVNS)(17).

I ricercatori sono anche interessati a farmaci di profilassi che mirano al peptide correlato al gene della calcitonina (CGRP), un neuropeptide che i neuroni utilizzano per comunicare(18).

La ricerca ha anche dimostrato l’importanza di comprendere la fase prodromica dell’emicrania(15), momento in cui possono verificarsi sintomi come sbadigli, stanchezza, disfunzione cognitiva e voglie di cibo. Si ritiene che questo possa aiutare a spiegare le cause scatenanti dell’emicrania in alcuni pazienti e consentire loro di gestire autonomamente tale condizione in modo più efficace.

Fonti di riferimento

  1. Headache disorders. World Health Organization. Published April 2016. Accessed January 2021. https://www.who.int/news-room/fact-sheets/detail/headache-disorders
  2. Woldeamanuel YW, Cowan RP. Migraine affects 1 in 10 people worldwide featuring recent rise: a systematic review and meta-analysis of community-based studies involving 6 million participants. J Neurol Sci. 2017;372:307-315. doi:10.1016/j.jns.2016.11.071
  3.  Stovner LJ, Andree C. Prevalence of headache in Europe: a review for the Eurolight project. J Headache Pain. 2010;11(4):289-299. doi:10.1007/s10194-010-0217-0
  4.  Feel your pain: the health risk of migraines in men. Harvard Health Publishing. Published September 2016. Accessed December 2020. https://www.health.harvard.edu/mens-health/feel-your-pain-the-health-risk-of-migraines-in-men.
  5. Kurth T, Winter AC, Eliassen AH, et al. Migraine and risk of cardiovascular disease in women: prospective cohort study [published correction appears in BMJ. 2016 Jun 17;353:i3411]. BMJ. 2016;353:i2610. Published 2016 May 31. doi:10.1136/bmj.i2610
  6.  Øie LR, Kurth T, Gulati S, Dodick DW. Migraine and risk of stroke. J Neurol Neurosurg Psychiatry. 2020;91(6):593-604. doi:10.1136/jnnp-2018-318254
  7. Gormley P, Kurki M, Kiekkala ME et al. Common variant burden contributes to the familial aggregation of migraine in 1,589 families. Neuron. 2018;98(4):743-753. doi:10.1016/j.neuron.2018.04.014
  8.  Teleanu RI, Vladacenco O, Teleanu DM, Epure DA. Treatment of Pediatric Migraine: a Review. Maedica (Bucur). 2016;11(2):136-143
  9.  Buse DC, Fanning KM, Reed ML et al. Life with migraine: effects on relationships, career, and finances from the Chronic Migraine Epidemiology and Outcomes (CaMEO) study. Headache. 2019;59(8):1286-1299. doi:10.1111/head.13613.
  10.  Edvinsson L, Haanes KA, Warfvinge K, Krause DN. CGRP as the target of new migraine therapies – successful translation from bench to clinic. Nat Rev Neurol. 2018 Jun;14(6):338-350. doi: 10.1038/s41582-018-0003-1. PMID: 29691490.
  11.  Kumar A, Kadian R. Migraine prophylaxis. In: StatPearls [Internet]. Treasure Island (FL): StatPearls Publishing LLC. Updated October 27, 2020. Accessed January 18, 2021. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK507873/
  12.  Öztürk V. Acute Treatment of Migraine. Noro Psikiyatr Ars. 2013;50(Suppl 1):S26-S29. doi:10.4274/Npa.y7299
  13. Vickers AJ, Rees RW, Zollman CE et al. Acupuncture for chronic headache in primary care: large, pragmatic, randomised trial. BMJ. 2004;328(7442):744. doi:10.1136/bmj.38029.421863.EB
  14.  Noseda R, Bernstein CA, Nir R-R et al. Migraine photophobia originating in cone-driven retinal pathways. Brain. 2016;139(Pt 7):1971-1986. doi:10.1093/brain/aww119
  15.  Sun-Edelstein C, Mauskop A. Foods and supplements in the management of migraine headaches. Clin J Pain. 2009;25(5):446-452. doi:10.1097/AJP.0b013e31819a6f65
  16. Amin FM, Aristeidou S, Baraldi C et al. The association between migraine and physical exercise. J Headache Pain. 2018;19(1):83. doi:10.1186/s10194-018-0902-y
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